Brutte notizie in arrivo dall’America:
l’età media delle persone colpite da ictus si sta abbassando anno dopo anno, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 20-50 anni, con l’ulteriore aggravante che l’'ictus nei pazienti più giovani comporta un maggior carico complessivo di disabilità.
Secondo un’indagine apparsa sull'American Academy of Neurology Journal 1 paziente su 5 infatti ha meno di 55 anni, e addirittura negli Stati Uniti sono aumentati i ricoveri per ictus tra i bambini e i giovani adulti.
L’ictus è, in vari Paesi, la seconda causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e prima delle neoplasie.
E la causa di circa il 12% del totale dei decessi annuali e rappresenta la principale causa d’invalidità e la seconda causa di demenza.
Si verifica quando un vaso sanguigno che irrora il cervello è bloccato da un trombo o da un accumulo di depositi di grassi. Tra i fattori di rischio più comuni, ci sono l'obesità, il diabete di tipo 2 e il colesterolo alto, oltre ai soliti fumo e alcol, ma quando si tratta di bambini ci si dovrebbero porre anche altre domande, come ad esempio come vengono coltivati i cibi che mangiamo e la reale qualità dell’aria che respiriamo.
La prevenzione primaria per tutti, ma specialmente per le persone a rischio, si basa su una opportuna informazione sull’ictus e su un’educazione a stili di vita adeguati. Le modifiche degli stili di vita possono infatti produrre una diminuzione dell’incidenza e della mortalità dell’ictus. Certamente, una dieta sana e abitudini di vita corrette possono aiutare a prevenire l'insorgenza di malattie del cuore, degli ictus e in generale della maggior parte delle patologie, quindi bisogna cercare di essere attenti a ciò che si mangia, ridurre il consumo di sale e di grassi saturi e prevedere un’attività fisica quotidiana regolare.
Farsi visitare regolarmente dal medico aiuta a tenere monitorata la propria salute cardiaca e dovrebbe essere una buona abitudine. Inoltre, se si fuma, sarebbe meglio smettere.
Fondamentale è anche saper riconoscere l’arrivo dell’ictus per poter chiedere aiuto e intervenire tempestivamente: perdita di coscienza, vertigini, assenza di equilibrio, anomalie nel linguaggio come disartria (un errore di pronuncia determinato dalla paralisi periferica dei muscoli della cavità orale) o l’afasia (non trovare le parole o non comprendere bene quanto ci viene detto ), diminuzione del campo visivo, devono essere considerati segnali di allarme.
Bisogna chiedere aiuto immediatamente, in questi casi il tempo di intervento è un fattore fondamentale.
(art. tratto dalla rivista medica "pagine mediche", alla quale sono abbonata da anni)